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Immagine del redattoreFrancesco Bianchi

Cara Ucraina,

Fino a dove arrivano i confini dell'#europa? Io, personalmente, sento che arrivino sin dove siano presenti i valori su cui si basa la sua società e che si estendano, a prescindere da frontiere decise da conflitti e uomini di potere, fino a dove è possibile condividere la stessa visione del mondo e una più o meno simile lettura degli eventi storici e di attualità.


Quali sono questi valori? Qual è la lettura di un evento piuttosto che di un altro? Dove ci si scontra rispetto ad una diversa visione del mondo? Questo è il punto cruciale. Per alcuni i valori da difendere sono la famiglia tradizionale, i confini, le radici storico - culturali ( Giorgia Meloni nel suo libro scriveva che La Russia difende le radici cristiane e per questo è nostra amica) e una certa struttura di società radicata nei valori della tradizione, per altri - come me ad esempio - i valori si spostano al punto opposto: difendere i diritti di chiunque voglia costituire un nucleo famigliare senza distinzioni di orientamento sessuale, aiutare chi si trova dall'altra parte dei confini in cerca di aiuto e una visione di una società tutta proiettata al cambiamento e impegnata in politiche progressiste, una visione di una comunità futura composta da etnie diverse che faccia della sintesi di differenti appartenenze religiose, condotte di vita, estrazioni socio - culturali la sua forza e la sua identità. Un mondo diverso da come è stato, entusiasta di scoprire tutti i cambiamenti verso i quali si sta dirigendo e che ribalta completamente i rigidi riferimenti culturali del passato.


Quindi quando si dice " stanno attaccando i nostri valori" occorre fare un'analisi molto precisa di cosa questo significhi. Voi direte “beh i valori della democrazia nei paesi in cui avvengono libere elezioni”. Mi dispiace ma solo questo è troppo poco per il livello di evoluzione storico – culturale in cui siamo.


Agli Ucraini che chiedono le armi vorrei dire che - come ha fatto e detto Bersani ieri - io avrei forse votato a favore ma in fondo so che non è la cosa giusta. Perché?

Perché prima di questo avrei provato un ultimo sacrificio e cioè quello di restare senza gas per un po'. Avrei provato a mettere in discussione il mio modo comodo e privilegiato di vivere per tentare di capire se questo avrebbe potuto far cambiare le cose. Ma noi non vogliamo mai cedere nulla: pandemie, guerre, crisi climatiche non devono mai intaccare i percorsi verso i nostri obiettivi personali, desideri, aspirazioni e esigenze. Non ci capisco molto ma credo che se riducessimo davvero l'acquisto di gas al minimo indispensabile potrei continuare a soddisfare i miei bisogni primari ( mangiare, dormire magari con 4 coperte e una maglione). Certo dovrei rivedere tutti i miei programmi futuri ( acquisto della macchina, vacanza, avanzamento di carriera, stile di vita, acquisto di una casa etc etc). E il problema per noi è proprio questo.


La seconda è questa. Quando ero piccolo il fascista non cercava legittimazione ma si imponeva ( "i negri vanno cacciati punto e basta). Poi ad un certo punto è arrivato il sovranismo che altro non è che un fascismo che, invece di imporsi in quel modo, cerca di legittimarsi dicendo le stesse cose ma giustificandole con varie forme di vittimismo. Ecco che nasce quella facile e sciagurata minaccia sotto la quale tutti viviamo: se non mi fai stare bene economicamente divento sovranista e ti monto un casino. Beh cari Ucraini sappiate che molti di quelli che oggi vi trattano come dei cuccioli feriti molto presto potrebbero rivoltarvisi contro.

Noi, invece, quelli che oggi vogliamo capire meglio cosa sta accadendo e che stiamo tentando in tutti i modi di continuare a riflettere non abbandoneremo mai l'idea di aiuto e di supporto. Magari in questo momento di disperazione questo per voi è poco ma chissà che nell'immediato futuro non possa rivelarsi più importante dei missili ( io questo non lo, rispecchia semplicemente il modo in cui sono fatto)


Poi, magari, un giorno ci siederemo intorno ad un tavolo e davanti una buona vodka Ucraina ci confronteremo su quali sono i vostri valori, su che tipo di mondo realmente immaginate per i vostri figli. Nel frattempo le “case dei pacifisti” sono e saranno sempre aperte. Poi forse sì, è vero, la guerra mi spaventa e molte delle cose che dico sono il risultato di questo sentimento.




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